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Uno ski-lodge incastonato tra le montagne dello Utah

Un buen retiro nella natura selvaggia dello Utah

Prende il nome dagli uccelli leggendari che sorvolano le montagne e i deserti dell’America più profonda. Si chiama “Kini”, che nella lingua dei nativi americani vuol dire “Il nido del falco” e, proprio come un nido, si trova abbarbicato a 3000 metri sul livello del mare, con una vista a 360 gradi su tre stati. Immerso nella natura selvaggia e aspra dello Utah, tra le Powder Mountains, questo ski-lodge è un’opera progettata fin dai più piccoli particolari per portare l’italianità negli States

Tutti gli arredi dell’abitazione sono stati disegnati su misura e prodotti in Italia, così come gran parte dei materiali per le finiture interne, che uniscono made in Italy e American taste. Il risultato è una rilettura del  classico concetto di baita di montagna in chiave contemporanea ed eco-compatibile, grazie al progetto dello studio di architettura Obicua, concluso nel 2020.

Luigi Filetici. Courtesy Obicua

Un progetto nato dal crowdfunding

È nato tutto con un crowdfunding: quello lanciato da “Summit”, l’associazione che promuove incontri, eventi e conferenze nei luoghi più spettacolari d’America. Cristiana Falcone, strategic advisor e filantropa,  ha deciso di supportarli, assumendo il ruolo di Angel Investor e lanciandosi nel progetto. «Allora la casa non c’era – racconta Falcone, 48 anni, originaria di Roma, con una vita tra Londra e New York –  Quando i ragazzi di Summit mi presentarono per la prima volta il loro progetto, si trattava di un investimento in real estate. Ovvero, comprare un’intera montagna nello Utah, dove costruire case da utilizzare per i loro eventi. Lanciarono il crowdfunding, con l’obiettivo di raggiungere la cifra di 40 milioni di dollari. Io scelsi di supportarli. Erano giovani, energici, pieni di idee e di voglia di cambiare il mondo. Persino un po’ arroganti. Ma a me le persone così non spaventano, anzi».

Luigi Filetici. Courtesy Obicua

Luigi Filetici. Courtesy Obicua

Anima americana, interni Made in Italy

Una volta raggiunta la somma necessaria, è partito il progetto della casa, o meglio della comunità, perchè per quanto isolata, sulla montagna è sorto un piccolo agglomerato di case iper esclusive: Cristiana Falcone ha come “vicini” i fondatori di Netflix e di Virgin. «Questa zona dello Utah appartiene da sempre agli indiani d’America, e mi piace proprio perché ha un’anima – continua Falcone – La mia idea è stata quella di creare una villa che fosse tutta Made in Italy, costruendo i mobili in Italia e poi portandoli negli Stati Uniti tramite container. Così questa casa è diventata una sorta di vetrina per i nostri artigiani e i nostri prodotti. È tutto italiano, tranne le finestre, che sono tedesche».  Legno, cemento, una piscina affacciata sulle montagne e vetro, per far entrare la luce e creare un tutt’uno con l’esterno. 

Luigi Filetici. Courtesy Obicua

Concluso appena prima dello scoppio della pandemia, il progetto è nato anticipando le modalità che avrebbero preso piede a causa del Covid. «Per dimezzare i costi, ho fatto tutto a distanza – spiega – mi sono affidata completamente agli architetti. Quando mi fido, do carta bianca. Ho visionato i progressi dei lavori in virtual reality e mi sono tenuta sempre in contatto con  progettisti attraverso zoom». 

Luigi Filetici. Courtesy Obicua

Una community per donne imprenditrici

Tra i progetti di Cristiana Falcone c’è anche quello di trasformare la casa in un centro di ritrovo annuale per donne imprenditrici che abbiano voglia di ritrovare la propria voce. «La prima volta che sono entrata sono rimasta incastrata nell’ascensore interno insieme a mia figlia – spiega – Ho pensato che fosse un segno, una “bad vibe”, ma poi ho deciso di non farmi suggestionare e di trasformarla nella mia casa di famiglia. Qui mia figlia ha imparato a sciare e abbiamo creato una vera community. Durante il Covid, non mi è stato possibile raggiungerla, ma la montagna è stata letteralmente chiusa ed è come se la pandemia non fosse mai arrivata. Non è Aspen, ma oggi la vera esclusività è l’isolamento».

Luigi Filetici. Courtesy Obicua

Luigi Filetici. Courtesy Obicua

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