– Si vota domenica 12 febbraio dalle 7 alle 23, e lunedì 13 febbraio dalle 7 alle 15, per le elezioni regionali in Lombardia. Qui trovate il nostro speciale di avvicinamento al voto, con tutte le interviste ai candidati e le posizioni dei partiti sui temi chiave della campagna elettorale. All’interno di questo articolo invece ci sono le indicazioni su come votare.
– Qui trovate la sezione dedicata ai dati dell’affluenza Comune per Comune, con il riepilogo regionale.
– Qui trovate le indicazioni relative alla legge regionale che disciplina il voto e il riparto dei seggi del Consiglio regionale.
Il dato delle 23
Articolo in aggiornamento…
Il dato delle 19
Il dato dell’ultimo comune, Alfianello, arriva alle 19.35 e porta l’affluenza al voto per l’elezione del nuovo presidente e del nuovo consiglio regionale della Lombardia al 29,22% in provincia di Brescia. Significa che hanno votato 288.896 persone su 989.035 che ne hanno diritto. Nel 2018, alla stessa ora, l’affluenza era stata il 63,05%, più del doppio, nel 2013 era stata pari al 55,09%. L’andamento del voto nel Bresciano riflette quello regionale: alle 19 in Lombardia ha votato il 27,17% degli elettori, contro il 59,23% di cinque anni fa. La nostra provincia è comunque seconda per affluenza provvisoria, dopo Bergamo, che segna un 29,28%, e sopra la media regionale di due punti.
La percentuale d’affluenza più alta alle 19 è di Bienno, in Valcamonica, che segna il 43,42%. Seguono Paspardo (40,58%), Monte Isola (38,87%), Longhena (38,24%) e Ceto (36,51%). In fondo alla classifica c’è Soiano, fermo al 18,99%. Per quanto riguarda Brescia città, il dato è fermo al 30,82%, con 45.389 votanti su 147.264 elettori.
Nel Lazio le cose vanno ancora peggio: alle 19 l’affluenza segna un 22,11%, contro il 50,96% delle Regionali del 2018. Complessivamente i dati relativi a 1.882 dei 1.882 comuni al voto per le regionali di Lombardia (1.504 comuni) e Lazio testimoniano un’affluenza alle ore 19 del 25,27%.
Il dato delle 12
Nelle prime cinque ore di apertura dei seggi ha votato circa un bresciano su dieci. Per l’esattezza si è recato alle urne il 10,09% degli aventi diritto. A dirlo sono i primi dati ufficializzati dal ministero dell’Interno sulle affluenze, che qui proponiamo per tutta la giornata di domenica aggiornati in tempo reale, Comune per Comune, raffrontandoli con quelli delle scorse elezioni regionali nel 2018 e nel 2013. Spetta a Pavone sul Mella il primato per numero di elettori già andati alle urne: 14,56%, seguito da Cerveno a un punto percentuale di distanza. Fanalino di coda è invece Magasa, il Comune più piccolo del Bresciano, che non va oltre il 3,73%. Stando ai dati diffusi dal Viminale, avrebbero votato circa 4 elettori, dei 133 residenti totali.
Il dato di Brescia capoluogo appare sostanzialmente in linea con quello di un decennio fa: infatti ha già votato il 10,09% dei lettori.
Se comparato con il resto della Lombardia, il quadro del Bresciano fa registrare un lieve margine in senso positivo: a livello regionale alle 12 il dato di affluenza non va infatti oltre il 9,20% (nel 2018 alla stessa ora era stato 19,91%). Ad abbassare la percentuale concorrono oltre che la Valtellina (dove solo il 7,41% degli aventi diritto ha già espresso la propria scelta) anche il Milanese (8,88%) che per numero di residenti pesa ovviamente in modo significativo. Meglio del Bresciano fa la vicina Bergamo, che supera il 10,32%. In pole, c’è Cremona, che si attesta sul 10,47%.
Molto più basso, per la cronaca, il dato nel Lazio, dove pure si vota per il rinnovo di Consiglio regionale e presidente: il totale non supera il 7,49%.
Alle ore 12 della prima giornata di voto del 2013, – quando pure si votò su due giornate – aveva votato il 17,5% degli aventi diritto. Siamo quindi di fronte ad una flessione del 7,5%, rispetto ad allora, che sconta probabilmente il fatto che dieci anni fa si votava anche per le Politiche. Più complessa la comparazione con le ultime elezioni lombarde, quelle del 2018, visto che cinque anni fa si votò solo la domenica. A conferma del gap, è l’analogo dato di affluenza registrato nella giornata di voto alle 12, quando ai seggi si era già presentato poco meno di un elettore su quattro, vale a dire il 22,5% degli aventi diritto.
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