New York, un bilocale dove il colore disegna gli spazi e accompagna lo sguardo.
In questo bilocale nel cuore di Manhattan tonalità sature calde e fredde e una commistione di materiali differenti creano uno stile sofisticato ma casual. La palette di colori suona come una sinfonia cromatica da una stanza all’altra. Lampone all’ingresso, malva, rosa acqua di cocco e verde acqua nel soggiorno, grigio e accenti metallici nella cucina, verde chiaro e bianco nella zona notte. Il designer Andrew Suvalsky mutuando il senso del ritmo e dell’equilibrio dalla sua formazione accademica in musica jazz, crea un gioco di contrasti per definire gli spazi ed accompagnare lo sguardo tra gli ambienti.
Qual è la prima cosa che ha apprezzato di questo appartamento di New York?
«Per un bilocale, la planimetria oltre a essere grande è molto singolare.La zona living è ampia e questo mi ha dato la possibilità di creare, all’interno, spazi più piccoli divertenti per il soggiorno, la sala da pranzo e l’intrattenimento. L’appartamento è inoltre esposto a est e a sud, la luce naturale è incantevole».
Quali materiali e quale palette colore ha prediletto?
«Abbiamo utilizzato diversi legni naturali, dal rovere bianco al noce scuro e al mogano. Ci sono altre finiture interessanti, come lo specchio color albicocca del bar e l’intonaco veneziano a effetto lucido realizzato a mano sul soffitto del bagno principale. Abbiamo cercato di creare ambienti semplici, alternando momenti di glamour newyorkese. La palette di colori passa da tonalità profonde di color prugna a toni caldi e leggermente rosati con nuances sabbia. Ci sono eccezioni degne di nota, come il divano verde acqua nella sala da pranzo. La palette di colori si sposta verso i toni più caldi nella sala da pranzo e della camera degli ospiti, una palette più estiva di azzurri e crema nella camera da letto principale».
Qual è stata la sfida più grande di questo progetto?
«Creare una dimensione più intima al grande spazio abitativo principale. Abbiamo creato tre momenti: un wine bar, una sala da pranzo e un soggiorno, sia per l’intrattenimento degli ospiti che per il relax intimo. Sebbene lo spazio sia un unico grande rettangolo, siamo riusciti a creare ambienti diversi, grazie ai gradienti di colore e ai cambiamenti di materiale e grazie alle modanature applicate alle pareti che creano cornici visive. Allo stesso modo, abbiamo scelto un unico tappeto che corre lungo tutta la stanza, mentre i cambiamenti di disegno all’interno del tappeto riflettono i tre diversi spazi».
In che modo ha incorporato le diverse opere d’arte nel suo design?
«Abbiamo scelto le opere d’arte quando avevamo già definito la palette colori e avevamo definito il flusso tra gli ambienti. È stato più facile capire come un’opera avrebbe dialogato con lo spazio. L’arte ha aggiunto una dimensione di profondità al progetto».
Cosa significa per lei sentirsi a casa?
«Penso sempre che non sarò io a guardare e vivere gli interni una volta terminato il lavoro, per me è fondamentale che i clienti sentano un legame con il progetto. Siano coinvolte in tutti i passaggi, dalle scelte di colore e di finitura a quelle delle opere d’arte e di accessori che rendano il progetto casa loro».