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Addio al giornalista Curzio Maltese. Quando disse: “Studenti, docenti e genitori si ribellino contro lo smantellamento della scuola pubblica” – Orizzonte Scuola Notizie

Addio al giornalista ed ex europarlamentare Curzio Maltese. Aveva 62 anni. Nato a Milano è stato per tanti anni giornalista de La Repubblica (dal 1995 al 2021), poi dal 2022 ha scritto per il quotidiano Domani.

Nel 2014 è stato eletto con la lista “L’Altra Europa con Tsipras” all’Europarlamento.

Ci ha lasciati un grande giornalista, @curziomaltesetw , che abbiamo avuto il privilegio di avere su @DomaniGiornale. Pur provato dalla malattia, forte della sua passione civile e dell’amore della moglie Paola, si è impegnato fino all’ultimo per un paese più giusto pic.twitter.com/hTCPEOiUC3

— Stefano Feltri (@StefanoFeltri) February 26, 2023

Nel suo articolo intitolato “Abbiamo la scuola peggiore d’Europa e una ministra con la laurea inventata”, pubblicato sul giornale La Repubblica il 30 dicembre 2017, l’editorialista ha espresso una forte critica sulla situazione della scuola pubblica in Italia. Ciò avviene nonostante la consapevolezza diffusa che la ricchezza delle nazioni dipende dal sapere, come mai prima nella storia.

Maltese critica anche la propaganda liberista che lavora da anni per distruggere la scuola pubblica italiana e fa l’elogio dell’ingresso dei privati, affermando che ci sono meno laureati, in proporzione, in Italia rispetto alla Slovacchia e che quei pochi che hanno la laurea non riescono a trovare un lavoro adeguato in un sistema produttivo obsoleto. Inoltre, l’articolo evidenzia che i giovani italiani lavorano molto e studiano poco, contrariamente a quanto viene spesso affermato.

Maltese critica anche i tagli al budget dell’istruzione, che l’ultima finanziaria prevede di ridurre di 3,9 miliardi di euro, mentre il governo stanzierebbe invece 20 miliardi di euro per salvare le banche che hanno perso le risorse e i risparmi dei cittadini nei casinò della speculazione finanziaria, senza alcuna garanzia che tali capitali non vengano utilizzati per tornare al tavolo della roulette.

Il giornalista sottolinea inoltre che la propaganda liberista lavora per distruggere la morale della scuola pubblica italiana, che al contrario ha rappresentato a lungo, in alcuni settori, un modello da esportazione. A differenza di quanto accade in Spagna, Portogallo o Grecia, dove i tagli all’istruzione sono presentati come medicine amare imposte dall’esterno, in Italia si tende a presentare i tagli come grandi moderne riforme.

Maltese si chiede infine perché studenti, docenti e genitori non si ribellino di fronte alla situazione attuale della scuola pubblica italiana, che rappresenta l’ultima frontiera dell’ideologia liberista anni Ottanta.

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