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Brt, sequestrati altri 24 milioni al colosso della logistica: s’indaga per frode fiscale e caporalato

A dicembre era scattato un sequestro di 44 milioni a Brt per frode fiscale. Ora la procura di Milano, con il pm Paolo Storari e il Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Milano, ha effettuato un nuovo sequestro preventivo da 24 milioni, che dovrà nei prossimi giorni essere convalidato dal gip. Al colosso francese della logistica (ex Bartolini), leader nel settore dei trasporti e della logistica, viene contestato ora, oltre alla frode fiscale, anche l’accusa di caporalato. La nuova tranche dell’indagine riguarda le attività di trasporto.

Proprio oggi al Tribunale del Riesame Brt ha chiesto l’annullamento del provvedimento del 14 dicembre, quando la procura aveva eseguito un sequestro complessivo di 102 milioni: 44 a Brt, il resto a Geodis, altra società della logistica francese. Nel filone principale, le contestazioni riguardavano la frode fiscale e – solo per Geodis – l’indebita compensazione di crediti inesistenti. L’indagine riguardava il sistema di gestione della manodopera. “La condotta posta in essere da Brt, di carattere fraudolento, dura (almeno) dal 2016 e ha comportato ingentissimi danni all’erario”, scriveva il pm Storari nel suo provvedimento.

Dalla presunta maxi frode fiscale era emerso uno schema illecito attraverso il quale le grandi aziende ottengono “tariffe altamente competitive appaltando manodopera” in modo irregolare per i loro servizi, forniti da cooperative che nascono e muoiono in breve tempo. E’ il fenomeno dei “serbatoi di manodopera”, quello cioè di gruppi di lavoratori messi a disposizione da società filtro o finte cooperative, che transitano da una società all’altra al servizio degli appaltatori. Il sequestro era stato giustificato in quanto “il meccanismo fraudolento” era considerato ancora “in atto, con rilevantissime perdite per l’erario e situazioni di sfruttamento lavorativo che perdurano, a tutto vantaggio di Brt spa”.

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