CARMELO TRENTACOSTI: MEC, “CONNESSIONI” A PALERMO – James Magazine

Radici e avanguardia, artigianato e tecnologia. É nella tessitura di questo intreccio continuo che si colloca Mec Restaurant a Palermo: uno scrigno di bellezza tra l’architettura monumentale del capoluogo, negli affascinanti saloni di un palazzo cinquecentesco che accolgono un museo dedicato al padre dell’informatica moderna, Steve Jobs.

Tre eleganti sale, che combinano antichità e presente in modo armonico e non scomposto, e uno sguardo alla tradizione, in prospettiva futura, rendono Mec la sintesi di un binomio mai banale ed efficace.

Il ristorante/museo, insignito della prestigiosa Stella Michelin, è senza dubbio un riuscito esperimento di contaminazione tra pop art, cibo e modernità. MEC, Meet, Eat and Connect: questa la formula ideata dal suo creatore, l’imprenditore siciliano Giuseppe Forello.

Carmelo Trentacosti

La splendida vista sulla Cattedrale Arabo Normanna di Palermo, la dicotomia intonata degli interni e l’ottimo servizio fanno da cornice al quadro gastronomico dipinto dalle mani di Carmelo Trentacosti.

Una cucina sapiente, la sua, declinata tra origini, ricerca e un tocco di eccentricità che non guasta. Serviti in forme inedite e creative i piatti dello chef sono il risultato di una intelligente rivisitazione della tradizione culinaria siciliana. Semplicità, rigore e rispetto sono i tratti salienti che guidano le creazioni di Trentacosti.

Una filosofia che guarda al gusto, all’estro ma anche alla salute e alla tutela ambientale. Una proposta contemporanea che da ampio spazio al “green” che, più che una tendenza, “è una scelta di cuore, forse quella che più mi rappresenta”, per utilizzare le parole dello chef. Ed è, infatti, proprio dalle origini contadine, dai ricordi legati ai piatti preparati dal padre, che trae slancio la cucina di Trentacosti.

Fermento: zucca rossa, miso, aglio nero fermentato

Senza Spine: carciofo spinoso di Menfi alla brace, uovo di gallina siciliana in camicia e chips di topinambur

Memorabile il piatto Fermento, zucca rossa, miso e aglio nero fermentato, espressione di delizia, sorpresa e memoria. Oppure Senza Spine, la celebrazione del carciofo arrosto di Menfi, dove le spine lasciano spazio a chips di topinambur e il cui cuore rivela un uovo di gallina siciliana in camicia.

Un gioco di consistenza e temperature, leggerezza e intensità. Un ossimoro sorprendente tra passato e futuro, opulenza e povertà, aristocrazia e lavoro contadino.

Certamente Mec Restaurant si propone di essere uno spazio unico dove contemplazione, condivisione ed esperienza gustativa, quest’ultima essenziale e funambolica, sono intessuti da un climax perpetuo di piacere e stupore.

mecrestaurant.it

Sommelier siciliana Doc, legata visceralmente alle sue origini, collabora con diverse testate dell’isola. Da tempo si occupa di eventi e consulenze nel settore Food & Beverage e oggi ricopre il ruolo di Project Manager dell’ente SiciliaFiera a Catania. Vive per scoprire il senso e l’anima di tutte le cose: curiosità e passione sono la forza motrice della sua ricerca costante.

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