Come vivono i single? I pezzi di design che non possono mancare in casa

Come vivono i single? Secondo quanto riporta il New York Times oggi molte persone vivono da sole più che in qualsiasi altro momento della storia. A Parigi, la città icona degli innamorati, più della metà dei nuclei familiari è composta da persone sole, mentre a Stoccolma il tasso supera il 60 per cento. Nelle città americane più prospere – Atlanta, Denver, Seattle, San Francisco e Minneapolis – il 40 per cento dei nuclei familiari contiene un solo occupante. A Manhattan e a Washington, quasi una famiglia su due è composta da una sola persona. E in Italia il 33,2 per cento delle persone vive da solo, una percentuale che per la prima volta “sorpassa” quella delle coppie con figli. Oggi in molti usano le proprie risorse per acquistare privacy e spazio personale. Anche in casa.

Scorcio di un angolo di casa dove trovano spazio ricercati pezzi di design. 

Photo credit Valentina Casalini 

Nomadi anime creative 

Qual è quindi lo stile di vita delle persone single e come vivono lo scenario domestico? Si tratta di persone che hanno un’età compresa tra i 24 e i 60 anni, con abitudini e possibilità economiche completamente differenti. Molti svolgono la libera professione e sono impegnati nell’ambito creativo. Se spesso vivono da soli, non sono single nella vita e hanno scelto case progettate per la famiglia e riadattate alla vita da single (ricerca Housing For Single People). Dall’art director con trilocale, al nomade digitale che sceglie la villa vista mare, all’interior designer neolaureato che vive nel monolocale, a chi ha preferito la natura incontaminata per svolgere la propria attività di graphic designer.

Il living diventa luogo di condivisione con amici. 

Photo credit Massimiliano Tuveri

Quali sono i pezzi iconici che non possono mancare nella casa di un single?

Abbiamo quindi chiesto anche ad alcuni studi di interior design di consigliarci i pezzi immancabili in una casa di una persona single. 

La lampada d’autore

Lampada Pipistrello di Martinelli Luce, disegnata da Gae Aulenti nel 1965. Un elemento iconico che richiama la forma delle ali di un pipistrello. 

Photo credit Cardelli+Santini

Secondo l’architetto Roberta Borelli di Makeyourhome la lampada Pipistrello di Martinelli Luce, disegnata da Gae Aulenti nel 1965, è un elemento dalla forte personalità presente in molte abitazioni di single. Il design richiama la forma delle ali di un pipistrello, ed è realizzata in vari modelli e finiture di colore.

Parentisi di Flos, disegnata da Achille Castiglioni e Pio Manzù. Il movimento verticale del corpo illuminante è ottenuto mediante lo scorrimento di un tubolare di acciaio sagomato, verniciato a liquido o nichelato, su un cavetto di acciaio teso tra il plafone e pavimento.

Courtesy Flos 

Altro elemento chiave è la Parentesi di Flos, disegnata da Achille Castiglioni e Pio Manzù. L’elemento centrale è un tubo in acciaio sagomato su cui la lampada, ancorata al soffitto, può scorrere in verticale, in modo da cambiare l’altezza della fonte luminosa in base alle proprie necessità. 

Lampada Flos da tavolo a luce diretta o diffusa. La base in alluminio anodizzato ha anche la funzione di riavvolgitore del cavo elettrico.

Courtesy Flos 

Immancabile anche la Lampadina di Flos, disegnata da Achille Castiglioni. Si tratta di una sfera Globolux, in vetro trasparente, che è parzialmente sabbiata per permettere di scegliere tra un flusso di luce diretta o diffusa, ed è avvitata su un portalampada in bachelite, con interruttore incorporato, che ricorda una bobina cinematografica. 

I complementi colorati e giocosi

I componibili di Kartell si adattano a diverse funzioni d’uso. 

Courtesy Kartell

E tra i pezzi iconici ci sono i componibili di Kartell, proposti oggi con un rivoluzionario materiale sostenibile. Elementi versatili che sono stati progettati per rispondere a diverse esigenze d’uso e vivere in ogni ambiente della casa. 

Studiopepe, fondato da Arianna Lelli Mami e Chiara Di Pinto, per i single immagina uno spazio molto fluido senza una connotazione specifica. «Pensiamo ad arredi che possano essere facilmente spostati o che cambino utilizzo a seconda dei vari momenti della giornata. Mobili componibili e configurabili come i carrelli o un grande tavolo utilizzabile per cene, come postazione home office, ma anche per attività creative come un workshop di ceramica o di fermentazione». 

Spazio agli arredi flessibili

USM bar Mix It, progettata da Jane Danger, St. John Frizell & Ivy Mix per il USM. Arredi versatili che si adattano a diversi ambienti.

Courtesy USM

Un esempio? La collezione di carrelli USM bar Mix It, progettata da Jane Danger, St. John Frizell & Ivy Mix per il brand USM. Realizzati con la struttura in acciaio cromato e pannelli verniciati a polvere, in una vasta varietà di finiture personalizzabili in un’ampia gamma di palette colori. 

Il versatile day bed Five to Nine di Tacchini ispirato alle scenografie novecentesche, disegnato da Studiopepe.

Photo credit Andrea Ferrari 

Piace molto anche il day bed Five to Nine di Tacchini ispirato alle scenografie novecentesche che rappresentavano uno spazio fisico tanto quanto mentale di evasione creativa: gli atelier dei grandi maestri d’arte. Formato da cuscini a rullo lungo il daybed si prefigura come un prodotto dalla forte identità ma iper-versatile a usi e destinazioni differenti grazie ai diversi rivestimenti possibili, in pelle o in velluto mohair. 

A tutto volume 

Marshall Emberton II. L’altoparlante è dotato di 10 ore di autonomia e della modalità Stack, che consente di amplificare la sessione di ascolto collegando altri diffusori Emberton II.

Courtesy Marshall

Non possono mancare le casse per la musica come quelle di Marshall Emberton II. Un oggetto cult da portare in giro in casa per un’eccezionale esperienza di ascolto. 

Lo studio Storage Milano, fondato dagli architetti Barbara Ghidoni, Marco Donati e Michele Pasini, ha invece selezionato dei pezzi da una raffinata estetica che mettono al centro l’individuo per creare un momento intimo e personale. 

Lo specchio della vanità

Specchio Tale di Potocco, design storage. La base e l’archetto in finitura ottone brunito o antracite goffrato, sono abbinati a una cornice in metallo verniciato antracite goffrato.

Photo credit Miro Zagnoli

Lo specchio Tale di Potocco, simbolo di vanità, è un complemento dal segno grafico di grande forza espressiva, che gioca sull’interazione tra volumi geometrici, apparentemente liberi, ma legati tra loro. La cornice sembra infatti volersi svincolare dallo specchio, creando l’illusione di un oggetto in costante ricerca di equilibrio e stabilità. 

La poltrona Stay, design Storage, presenta un’essenziale struttura in tondino di metallo, in ottone brunito o antracite goffrato, che abbraccia schienale e seduta.

Photo credit Miro Zagnoli

Altro pezzo immancabile è una confortevole poltrona dove rilassarsi e dedicarsi alla lettura. Storage ci propone il pezzo Stay di Potocco che rimanda agli anni ’50 ed è caratterizzato da volumi squadrati, ma ingentiliti lungo i profili dalle morbide curve dell’imbottitura, contrapponendosi al rigoroso disegno della struttura.

L’applique scultorea

Lampada da soffitto e parete Floed, design Storage per Kundalini. Il diffusore è in vetro opale soffiato incamiciato mentre la struttura in metallo verniciato.

E per illuminare il proprio angolo personale lo Studio Storage propone la lampada a parete Floed di Kundalini, dal forte impatto visivo e materico. Un elemento capace di creare una suggestiva scenografia all’interno di qualsiasi ambiente domestico. 

Il tappeto creativo 

Collezione Euphorbia di cc-tapis, disegnata da Bethan Laura Wood. Gli artigiani di cc-tapis hanno interpretato i disegni originali di Bethan con lana scura, mentre i toni naturali della lana non tinta hanno coperto delicatamente il disegno, annodato con un filo più lungo.‎

Photo credit Carlotta Manaigo

Infine per rendere l’ambiente caldo e accogliente c’è il tappeto della collezione Euphorbia di cc-tapis, disegnato da Bethan Laura Wood. Il progetto prende vita da disegni di cactus a schizzi di inchiostro di Bethan, sviluppati durante il lockdown. 

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