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Dramma a Palazzo Cenci: muore il senatore Astorre

Dramma oggi a Palazzo Madama: muore improvvisamente il senatore Astorre (PD) ipotesi suicidio – Un grave dramma si è abbattuto oggi sull’Assemblea del Senato della Repubblica. Il senatore del Pd Bruno Astorre è morto mentre si trovava in uno degli uffici del Senato a Palazzo Cenci.

Astorre, senatore dal 2013 e segretario regionale Pd per il Lazio dal 2018, avrebbe compiuto 60 anni il prossimo 11 marzo. Appena entrati a Palazzo Cenci il segretario generale di Palazzo Madama e il dirigente dell’Ispettorato della PS presso il Senato. Davanti al palazzo arrivata un’autopompa dei Vigili del fuoco.

Sul decesso indaga il Commissariato della Polizia di Stato di Piazza Sant’Eustachio. L’ipotesi che si sta valutando è quella di un geasto volontario.

Bruno Astorre (Roma11 marzo 1963 – Roma3 marzo 2023) è stato un politico italianosenatore dal 2013 al 2023 e segretario regionale del PD nel Lazio dal 2018 al 2023.

Nato a Roma, viveva a Frascati. Dopo aver conseguito la laurea in economia e commercio alla LUISS Guido Carli di Roma con la votazione di 110/110 e lode,[1] viene assunto nel centro studi di Capitalia.[1] È morto a Roma, mentre si trovava in uno degli uffici del Senato a Palazzo Cenci, il 3 marzo 2023.[2]

Attività politica

Prime esperienze politiche

Militante nella Democrazia Cristiana, con il Partito Popolare Italiano viene eletto consigliere comunale a Colonna nel 1995 e successivamente è primo degli eletti al Consiglio provinciale di Roma nel 1998.[1]

Diventa consigliere regionale del Lazio con La Margherita nel 2003, e viene rieletto nel 2005 nelle liste de L’Ulivo, che sostengono il candidato presidente vincente, Pietro Marrazzo. Diventa così assessore ai Lavori Pubblici ed alla Casa nella giunta Marrazzo, incarico che mantiene fino a quando il 16 settembre 2009 non diventa Presidente del Consiglio regionale del Lazio,[1] subentrando a Guido Milana nel frattempo eletto eurodeputato al Parlamento europeo.

Alle elezioni regionali del 2010 si candida per la terza volta col PD, nella coalizione a sostegno di radicale Emma Bonino, venendo eletto al consiglio regionale del Lazio, risultando primo degli eletti con il Partito Democratico. Pertanto il 12 maggio 2010 viene eletto vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio, in quota della minoranza.[1]

Elezione a senatore

Con la turbolenta fine della consiliatura in seguito alle polemiche collegate a vari scandali nati in Regione e le travagliate dimissioni della presidente Renata Polverini, Astorre nel dicembre 2012 si candida, in provincia di Roma, alle primarie “Parlamentarie” indette dal PD per la scelta dei candidati alle successive elezioni politiche del 24 e 25 febbraio: arriva terzo (dietro Marietta Tidei ed Annamaria Parente) con circa 7 200 preferenze, e perciò ottiene un posto nella lista regionale per il Senato della Repubblica.[3][4]

Alle elezioni politiche del 2013 viene candidato nelle liste del PD al Senato della Repubblica, nella circoscrizione Lazio, e successivamente eletto senatore per la XVII Legislatura.[5]

Il 4 dicembre 2013 è stato eletto dal Senato, a scrutinio segreto, membro della commissione di vigilanza della Cassa depositi e prestiti.

Eletto all’Assemblea nazionale del Partito Democratico nelle primarie del Partito Democratico dell’8 dicembre 2013, è stato nominato membro della Direzione nazionale del Partito Democratico.

Alle elezioni politiche del 4 marzo 2018 viene ricandidato nella medesima circoscrizione, per la coalizione di centro-sinistra in quota PD, e rieletto senatore. Successivamente, entra a fa parte della VIII Commissione Lavori Pubblici, comunicazioni, di cui è segretario.

Il 1º dicembre 2018 viene eletto segretario regionale del PD per il Lazio.[6]

Alle elezioni politiche anticipate del 25 settembre 2022 viene candidato per il Senato come capolista nel collegio plurinominale Lazio 02 risultando eletto.[7]

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