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“Fai una foto a mia figlia Irmak”. Lo scatto simbolo del dramma del terremoto in Turchia

Raccoglimento e silenzio, in questi giorni, sono diventati un doveroso obbligo per noi, per loro. Eppure quei pochi minuti non bastano a coprire l’assordante rumore delle immagini che stanno facendo il giro del web. Istantanee di dolore, di sofferenza e di vite spezzate. Ma anche di piccoli miracoli che emergono tra le macerie di esistenze andate in frantumi, come quella che raffigura una bambina salvata tra i resti degli edifici distrutti dopo 40 ore.

Non possiamo girarci dall’altra parte, nessuno può farlo dopo la tragica catastrofe che ha piegato due Paesi, quello della Turchia e della Siria, quel sisma spaventoso e potente che ha mietuto oltre 20 mila vittime.

Parlare di ciò che sta succedendo, descrivere tutto il dolore e la sofferenza che quelle popolazioni stanno provando, è impossibile per noi. A farlo ci pensano le grida dei sopravvissuti, che sembrano giungere fin qui, mentre cercano disperatamente chi non c’è più. Lo fanno anche i ricordi di tutte quelle persone che hanno perso la vita. E lo fanno le fotografie, che catturano istanti e momenti che spezzano il cuore, come quella di un papà che stringe forte la mano della sua bambina sepolta sotto le macerie.

Così, a raccontare i dolori dei due Paesi colpiti dal terremoto, ci pensano le fotografie. Quelle che vengono condivise da migliaia di persone in tutto il mondo per pregare, sostenere, rispettare quel dolore indescrivibile. Tra queste c’è anche quella di un papà, che arriva dritta al cuore come un pugno e lo frantuma.

L’instantanea, scattata e condivisa dal fotografo Adem Altan, raffigura Mesut Hance, un uomo seduto tra la devastazione che ha provocato il sisma di magnitudo 7.8 che si abbattuto sulla Turchia. Lui, uno dei sopravvissuti, stringe forte la mano di sua figlia. Il suo nome è Irmak e lei, come tanti, non ce l’ha fatta.

È stato proprio Mesut Hance a chiedere al fotografo, arrivato lì per immortalare il dramma che ha colpito la città di Kahramanmaras, a chiedere al fotografo di catturare quel momento. Perché quello era l’ultimo insieme a sua figlia. E chissà se con quella fotografia, Mesut, voleva cristallizzarlo per l’eternità.

La foto che ha commosso il web

Erano passate già 24 ore dalla scossa di terremoto che ha piegato i due Paesi, e lì, proprio dove si trovava il fotografo, non era ancora arrivata nessuna squadra di soccorso. C’erano le persone però, che a mani nude tentavano invano di spostare i pezzi e i frammenti dei palazzi e degli edifici, per cercare i loro familiari con la speranza che fossero ancora vivi.

Tra quelle persone c’era anche un uomo, ma aveva smesso di cercare. Mesut Hance aveva già trovato sua figlia e aveva capito che lei, come tanti, non ce l’aveva fatta. Avvicinandosi al fotoreporter gli ha chiesto di riprendere quel momento.

Così Adem Altan lo ha fatto, ha impugnato la sua macchina fotografica e ha scattato quella foto che ha fatto il giro del web. “Mi sono commosso” – ha dichiarato il fotografo – “Avevo le lacrime agli occhi. Continuavo a pensare al suo dolore insopportabile”.

Un dolore, quello che traspare nell’istantanea, che ha trasformato la fotografia nell’immagine simbolo del dramma che stanno vivendo la Turchia e la Siria. Migliaia di persone, infatti, hanno condiviso la fotografia, stringendosi intorno al dolore di Mesut Hance che è sopravvissuto a Irmak.

Un padre che ha continuato a stringere la mano di sua figlia fino alla fine, anche se la fine era già arrivata, per non lasciarla da sola. Per condividere con lei l’ultimo momento insieme, quello che continuerà a vivere per sempre in questa foto.

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