L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha sviluppato una strategia globale chiamata “Agenda dell’OMS sull’Immunizzazione 2030” per garantire l’accesso equo ai vaccini per tutte le persone, ovunque esse si trovino. La strategia è stata approvata durante la 73a Assemblea Mondiale della Sanità e si concentra su sette obiettivi prioritari e strategici che riguardano l’accesso ai servizi vaccinali efficaci, efficienti e resilienti, la protezione di ogni individuo attraverso la vaccinazione, l’accesso alle vaccinazioni durante tutto il corso della vita, programmi di immunizzazione che possono prevenire e rispondere rapidamente ai focolai di malattie prevenibili da vaccino, l’approvvigionamento affidabile di vaccini di qualità a prezzi accessibili e l’implementazione di innovazioni per aumentare la portata e l’impatto dei programmi di vaccinazione.
In Europa, le indicazioni OMS sono state tradotte nell’”Agenda europea per l’immunizzazione 2030″ che mira a ridurre la mortalità e la morbilità dovute a malattie prevenibili con vaccino per tutti i gruppi di età, diminuire l’impatto della malattia aumentando l’accesso equo e la somministrazione dei vaccini esistenti e di nuova generazione e assicurare una buona salute e benessere per tutti.
In Italia i Ministeri sono al lavoro per il piano del prossimo triennio, e quello degli “affari regionali e le autonomie” ha da qualche giorno inviato alle Regioni il testo dell’intesa sul “Piano nazionale di Prevenzione Vaccinale (PNPV) 2023 – 2025“. Il 21 marzo il Ministero della salute ha inviato una nuova versione del provvedimento, che vi inseriamo in calce.
Il documento, molto articolato, ripercorre i motivi di carattere sanitario sull’importanza dei vaccini e fornisce indicazioni operative: l’obiettivo principale è mantenere lo stato di polio-free, eliminare morbillo e rosolia e rafforzare la prevenzione del cancro alla cervice uterina e delle malattie correlate all’HPV. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario aumentare e mantenere le coperture vaccinali target e migliorare la governance, le reti e i percorsi di prevenzione vaccinale. Inoltre, è importante promuovere gli interventi vaccinali per i gruppi di popolazione ad alto rischio e soddisfare le esigenze del cittadino/paziente. Per raggiungere questi obiettivi, è necessario adottare l’informatizzazione per le anagrafi vaccinali regionali e mettere a regime l’anagrafe vaccinale nazionale. Inoltre, è importante migliorare la sorveglianza delle malattie prevenibili da vaccino, ridurre le diseguaglianze esistenti, rafforzare la comunicazione e promuovere nei professionisti sanitari la cultura delle vaccinazioni e la formazione in vaccinologia.
Inoltre, è presente nel documento anche il parere del Comitato Nazionale Bioetica
Il CNB ha raccomandato alcune azioni per raggiungere l’eradicazione delle malattie infettive. Queste raccomandazioni, ricordiamo che si tratta solo di raccomandazioni, includono la promozione e l’informazione su vaccinazioni obbligatorie e raccomandate, progetti formativi specifici per ciascuna vaccinazione e campagne d’informazione e aggiornamento per tutti gli operatori sanitari e gli operatori scolastici, l’organizzazione di centri specializzati dedicati alle vaccinazioni dei soggetti maggiormente a rischio.
Infine, il Comitato propone l’introduzione dell’obbligo vaccinale sia per gli operatori sanitari che per il personale impegnato nelle scuole: con l’introduzione di una adeguata profilassi vaccinale da parte degli operatori sanitari e del “personale impegnato nelle scuole di ogni ordine e grado e in generale nei luoghi maggiormente frequentati dai bambini in funzione della loro specifica attività.”
Perché, per il Comitato, la vaccinazione è una questione etica? “Alla luce dei benefici della vaccinazione, che si esplicano nella protezione sia del singolo individuo sia della collettività, attraverso la riduzione del numero di individui suscettibili all’infezione e della circolazione del patogeno nella popolazione, i vaccini assumono un grande valore dal punto di vista umano, etico e sociale“. Questa la motivazione alla base della richiesta di obbligo vaccinale per categorie come quelle sanitarie e del mondo dell’istruzione.