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Padri e figli: l'architettura che si tramanda di generazione in generazione

Padri e figli l'architettura che si tramanda di generazione in generazione

L’architetto Jacques Couëlle in Costa Smeralda, dove Karim Aga Khan gli chiese di realizzare un nuovo insediamento in stile “sardo”(Photo by Slim Aarons/Getty Images). Dove il padre Jacques immaginava architetture oniriche, il figlio Savin le realizzava. La Costa Smeralda ha la firma di Jacques e  Savin Couëlle. All’inizio degli anni ‘70 l’hotel Cala di Volpe viene ampliato, La Maison du Port completata insieme a una serie di ville di lusso. Slim Aarons/Getty Images

AD celebra il 19 marzo, la festa del papà, raccontando padri e figli architetti che hanno fatto la storia del progetto.

Padri e figli: il complesso di Telemaco

Noi di AD abbiamo voluto celebrare la giornata del papà raccontando alcune magnifiche coppie di padri e figli architetti che hanno fatto la storia del progetto e del design. Storie che parlano di eredità, di sogni condivisi di testimoni passati e migliorati, in un rapporto sinergico e fertile. Prendendo spunto dall’Odissea, lo psicanalista Massimo Recalcati ha chiamato questa felice relazione maschile il “complesso di Telemaco” (dal nome del figlio di Ulisse), in cui, a differenza degli altri celebri “complessi (quello di Edipo e quello di Elettra), non esiste alcuna rivalità, anzi. Telemaco, ovvero il figlio, attende le indicazioni del padre, perché per lui è un punto di riferimento a cui chiedere linee guida per crescere.

Padri e figli: le magnifiche coppie di architetti

Dalle incredibili opere di Eero ed Eliel Saarinen, da Frank a John Lloyd Wright, da Jacques a Savin Couelle, gli “inventori” della Costa Smeralda, e, in Italia, da Pio a Marcello Piacentini, maestro del Razionalismo, l’architettura del XX secolo ha visto moltissimi figli collaborare con i propri padri o accoglierne l’eredità progettuale, come se per certe famiglie la creatività fosse una questione di genetica. La festa del papà è l’occasione giusta per scoprire il rapporto tra grandi padri e grandi figli che hanno seguito e seguono le loro orme.

  • L'architetto Jacques Couëlle in Costa Smeralda dove Karim Aga Khan gli chiese di realizzare un nuovo insediamento in...

    Slim Aarons/Getty Images

    Jacques e Savin Couelle

    L’architetto Jacques Couëlle in Costa Smeralda, dove Karim Aga Khan gli chiese di realizzare un nuovo insediamento in stile “sardo”. Dove il padre Jacques immaginava architetture oniriche, il figlio Savin le realizzava. La Costa Smeralda ha la firma di Jacques e Savin Couëlle. All’inizio degli anni ‘70 l’hotel Cala di Volpe viene ampliato, La Maison du Port completata insieme a una serie di ville di lusso. (Photo by Slim Aarons/Getty Images)

  • Slim Aarons/Getty Images

    Savin Couelle

    La casa di vacanza di Vittorio Emanuele e Marina di Savoia sull’isola di Cavallo, in Corsica. Savin Couelle la disegnò in modo che si armonizzasse perfettamente con la natura rocciosa dell’isola (Photo by Slim Aarons/Hulton Archive/Getty Images)

  • Duffy-Marie Arnoult

    Li Chung Pei e I. M. Pei

    Considerato uno dei più grandi architetti del mondo, I. M. Pei ha punteggiato il mondo con i suoi eleganti progetti, dalla Piramide del Louvre a Parigi alla Bank of China Tower a Hong Kong. I suoi figli, Chieng Chun e Li Chung hanno raccolto il testimone e per oltre vent’anni hanno lavorato nello studio del padre, fino a quando, nel 1992, hanno fondato a New York il proprio il Pei Partnership Architects. Nella foto gli architetti Li Chung Pei e I. M. Pei alla Soiree Au Louvre 2009 al The Centurion a New York. (Photo by Duffy-Marie Arnoult/WireImage)

  • Orjan F. Ellingvag/Getty Images

    Daniel e Lev Liebeskind

    Il padre, Daniel, noto come decostruttivista , ha realizzato tantissimi progetti urbani, culturali e commerciali (musei, sale concerto, centri congressi, edifici universitari, hotel, mall e o torri residenziali) dal museo dedicato al pittore ebreo Felix Nussbaum ai musei ebraici di Copenhagen, San Francisco e Ottawa, dal Daniel Libeskind Grand Canal Square Theatre di Dublino alle residenze e alla torre (il Curvo) di City Life a Milano, fino alle 6 torri ondeggianti di Singapore.
    Il figlio, Lev, che ha a lungo collaborato con il padre, ha fondato il suo Design Libeskind Studio a Milano e ne ha appena inaugurato una altro a Roma. «Non voglio restare nella scia di mio padre, voglio andare sulla mia strada», ha detto (Photo by Orjan F. Ellingvag/Corbis via Getty Images)

  • Richard A. Cooke III/Getty Images

    Frank e John Lloyd Wright

    La Fallingwater, la casa sulla cascata di Frank Lloyd Wright. Autore di numerosi edifici negli Stati Uniti, Frank Lloyd Wright è uno dei più grandi architetti del XX secolo. Suo figlio, John Lloyd Wright dovette per tutta la vita conciliare l’influenza artistica del padre, con le proprie idee sul design. Wright junior credeva fermamente nei principi dell’architettura organica del padre, ma voleva esprimerli con un linguaggio suo. Durante la sua carriera, John Lloyd Wright entrò e uscì più volte dalla sfera d’influenza del padre grazie al fatto che visse in molti posti diversi, da Chicago al Giappone, da Long Beach alla California. (Photo by © Richard A. Cooke/CORBIS/Corbis via Getty Images)

  • Bettmann

    Eliel ed Eero Saarinen: Kresge Auditorium

    Il capolavoro del padre, Eliel Saarinen, è la stazione ferroviaria di Helsinki (1910-1914), un gioiello neomedievale con influenze Art Nouveau e del secessionismo finlandese. Ma è negli Stati Uniti che firmò la maggior parte dei suoi progetti, quasi tutti condivisi con il figlio Eero che dopo il diploma a Yale si pera perfezionato al Cranbrook Institute of Architecture and Design, di cui suo padre era amministratore e aveva disegnato il complesso degli edifici. Eero progettò il centro tecnico della General Motors in Michigan, il Kresge Auditorium del MIT, lo Yale Hockey Rink a New Heaven, una specie d’immenso dinosauro in cemento armato, fino alla sua opera più famosa: il terminal della TWA all’aeroporto JFK di New York, i cui lavori terminarono dopo la sua morte, nel 1962.  Padre e figlio furono entrambi insigniti della medaglia d’oro dell’American Institute of Architects per il loro contributo all’architettura statunitense. (Photo Bettmann/Getty Images)

  • Bettmann

    Eliel Saarinen

    New York- Eliel Saarinen, nel 1931, viene insignito di una delle due medaglie d’oro dell’ Architectural League’s all’Architectural League Exhibition al Grand Central Palace di New York. Un riconoscimento del lavoro svolto per la Cranbrook Foundation. (Photo Bettmann/Getty Images)

  • Oscar White/Getty Images

    Eero Saarinen

    Eero Saarinen (1910-1961) nato in Finlandia, è considerato a tutti gli effetti un architetto americano. Autore del St. Louis’ Gateway Arch, della cappella al M.I.T., e di molti altri edifici, ha disegnato anche arredi. (Photo by Oscar White/Corbis/VCG via Getty Images)

  • FPG/Getty Images

    Eero Saarinen: TWA Flight Center

    Il TWA Flight Center, progettato per la Trans World Airlines da Eero Saarinen & Associates, è ancora in costruzione al JFK di New York. È il 1960 circa. Verrà ultimato nel 1962, dopo la morte prematura dell’architetto (Photo by TWA/FPG/Archive Photos/Hulton Archive/Getty Images)

  • Eye Ubiquitous/Getty Images

    Pio e Marcello Piacentini

    Pio Piacentini nel 1878 vinse il concorso per il Palazzo delle Esposizioni a Roma, che verrà inaugurato nel 1883, ma che neppure 50 anni dopo fu “salvato” dal figlio Marcello, architetto anche lui, che intercedette per non farlo abbattere dal Duce durante il rinnovo del piano regolatore della capitale. Nonostante questo “incidente” Pio Piacentini disseminò dei suoi edifici Roma, dal Palazzo della Rinascente a largo Chigi a una serie di ville e palazzi patrizi. La facciata del Palazzo delle Esposizioni, disegnata da Pio Piacentini (Photo by: Eye Ubiquitous/Universal Images Group via Getty Images)

  • Marka/Getty Images

    Marcello Piacentini: Città Universitaria La Sapienza, Roma

    Figura controversa per la sua posizione di regista di tutta l’opera d’architettura e urbanistica del regime fascista, fu l’autore di un neoclassicismo a metà strada tra il gruppo Novecento (Muzio, Lancia, Gio Ponti) e il razionalismo del gruppo 7 e del MIAR (Terragni, Pagano, Libera). Tra le sue molte opere realizzò il  primo grattacielo italiano, la Torre dell’ex INA a Brescia, l’asserto della Città Universitaria di Roma , e l’E42,  ovvero l’Esposizione Universale di Roma che costituisce l’attuale comprensorio dell’Eur. (Photo by: Touring Club Italiano/Marka/Universal Images Group via Getty Images)

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