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Promozione della salute sul posto di lavoro: nuovo modello di accreditamento per le aziende – BergamoNews

Bergamo. Incoraggiare comportamenti corretti sui luoghi di lavoro, sia a livello individuale sia collettivo, che favoriscano la tutela della salute dei lavoratori, tanto nel breve quanto nel medio-lungo termine. Promuovere l’invecchiamento attivo e in buona salute. E, infine, prevenire i fattori di rischio comportamentale delle Malattie croniche non trasmissibili (MCNT) che – secondo i dati dell’OMS – sono all’origine dell’86% della mortalità, del 77% delle malattie e del 75% dei costi sanitari associati.

I tre cardini del Programma WHP (acronimo di Workplace Health Promotion) sono stati riaffermati giovedì 23 febbraio, nel corso del convegno organizzato nella sede di Confindustria Bergamo per presentare il nuovo modello del progetto che, dallo scorso anno è diventato nazionale (con la contestuale attivazione di un portale regionale dedicato).
Un centinaio i partecipanti; per lo più, giovani (più donne che uomini) addette alle aree aziendali delle Risorse umane e della Tutela della salute sui luoghi di lavoro. Ma non sono mancati rappresentanti di Aziende interessati a raccogliere informazioni preliminari all’adesione al Programma WHP.

“Dopo tre anni molto difficili – ha esordito Paolo Rota, VicePresidente di Confindustria Bergamo con la delega alle Relazioni istituzionali – possiamo riprendere a dedicarci, con rinnovate energie all’iniziativa, varata nel 2011 da ATS Bergamo e che noi supportiamo fin da allora”. “Oggi – ha aggiunto Rota – il Programma WHP è diventato un punto di riferimento nazionale per le iniziative messe in atto dalle nostre imprese. Non solo perché promuovere azioni e comportamenti a livello individuale e collettivo per la tutela della salute dei collaboratori è una scelta lungimirante e vincente anche sul piano delle relazioni azienda-dipendenti, con benefici e ricadute positive per l’intero territorio. Ma, soprattutto, perché siamo convinti che, favorire dialogo e apertura verso le giovani generazioni, decisamente più attente ai temi del welfare, sia indispensabile per far diventare le nostre aziende ancor più attrattive per loro”.

Nel ringraziare il VicePresidente Rota per la “fondamentale collaborazione” fin qui offerta “come ‘ponte’ tra imprese e ATS”, Ivan Alessandro Mazzoleni, Direttore amministrativo dell’Agenzia sanitaria di Bergamo, ha sottolineato come “sia possibile tutelare la Salute attraverso il presidio e il monitoraggio di ‘buone pratiche’ negli ambienti di lavoro” e che ciò “significa generare benefici per le aziende che si impegnano e investono risorse, dando al tempo stesso un ritorno a tutti i cittadini in termini di benessere e minori spese di cura”.
Il dirigente (rientrato a Bergamo da pochi mesi, a quasi un decennio dalla conclusione della precedente esperienza lavorativa in città, a Palazzo Frizzoni) ha concluso il suo intervento auspicando “di continuare lungo la strada intrapresa, registrando un sempre maggior numero di Aziende che aderiscono al Programma WHP”.
A fine 2022, erano 73 quelle accreditate (cui però non è stato distribuito alcun attestato; lo riceveranno via e-mail, nei prossimi giorni).

Generico febbraio 2023

Ma cosa devono fare le Aziende interessate al Programma WHP?
“Innanzitutto – ha spiegato Emanuela Mollo, di ATS Bergamo – dovranno verificare di essere in possesso di alcuni prerequisiti. Vale a dire: dimostrare di essere in regola col versamento di oneri contributivi e assicurativi; con le disposizioni previste dal DL 81/08 (che definiscono gli obblighi che le aziende hanno per quanto concerne Salute e Sicurezza sui luoghi di lavoro); con le norme ambientali; oltre che non aver riportato, nei 5 anni precedenti, condanne definitive riferite alla violazione di norme sulla tutela della Salute e della Sicurezza sul lavoro o reati ambientali. Inoltre, le imprese interessate all’adesione dovranno utilizzare il portale regionale dedicato, aggiornando le varie fasi, dall’iscrizione fino alla rendicontazione delle ‘buone pratiche’ portate a termine nell’anno in corso”.

“L’accreditamento – ha aggiunto la collega Marinella Valoti, anche lei di ATS Bergamo – si perfezionerà in una fase successiva, cioè dopo la realizzazione di un minimo di ‘buone pratiche’, secondo quanto stabilito dal Programma WHP”. “Infine – ha concluso – ATS Bergamo supporta le Aziende nella definizione delle ‘buone pratiche’ attuabili e implementa la Rete WHP sul territorio, oltre ad essere il raccordo col Servizio di Medicina del lavoro e la Rete regionale WHP”.

Ma quali sono, in concreto, le cose che le Aziende che hanno aderito, o che aderiranno al Programma WHP, potranno realizzare?
A dissipare i dubbi ci hanno pensato Elisabeth Zanini, Quality System Manager di Diachem (Caravaggio), e Luca Fiori, Addetto al Servizio Protezioni e di Sangalli Spa (Mapello).
La prima ha snocciolato un lungo elenco di iniziative messe in campo sia in ambito aziendale sia in luoghi extra aziendali: dall’attivazione di un’App per la prenotazione dei pasti da consumare in mensa (“favorendo così più equilibrio tra le varie componenti da assumere e limitando al tempo stesso lo spreco di cibo”) all’organizzazione di momenti di sport e convivialità in azienda, alternati alla partecipazione ad eventi sportivi esterni (“come la Run for Life, la Strabergamo e la Babbo running”), passeggiate amatoriali (“tra maggio e luglio ne sono previste tre, con arrivo ad altrettanti Rifugi: Calvi, l’Alpe Corte e Curò”). E poi, ancora convenzioni gratuite a favore dei collaboratori (“da corsi in piscina al dentista, dall’acquisto di bici e accessori ad una vacanza in Puglia”) fino a momenti formativi in aula (“per esempio sui temi delle dipendenze da alcol, fumo e gioco”).

Altrettanto suggestiva la ricca e variegata serie di iniziative messe in campo in Sangalli: dalla sistemazione dell’area-break, all’installazione di una rastrelliera riparata per consentire ai dipendenti di parcheggiare le biciclette; dalla realizzazione di cartine con percorsi naturalistici, nelle vicinanze dell’azienda, dove fare quattro passi in pausa pranzo, alla predisposizione di un progetto finalizzato a favorire “Comportamenti alimentari salutari”.
Sul delicato aspetto delle criticità riscontrate, che anche Zanini non ha nascosto, Fiori ne ha indicate di tre tipi: “il limitato livello di adesione ad alcune iniziative; il notevole impegno fisico richiesto a chi è impegnato nel settore produttivo e, infine, che circa l’80% dell’organico è impegnato fuori sede”.
“Ma ciò nonostante – ha chiosato – noi non ci arrendiamo”.

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