rio-pusteria:-slittini,-ciaspole-e-aperitivi-in-alta-quota-–-james-magazine

RIO PUSTERIA: SLITTINI, CIASPOLE E APERITIVI IN ALTA QUOTA – James Magazine

Le quattro piste panoramiche del comprensorio sciistico Gitschberg JochtalRio Pusteria, dedicate allo slittino, sono quanto di più divertente possa esserci per vivere la natura, le cime e i boschi incontaminati di  questa parte dell’Alto Adige, ma qualsiasi pendio innevato può essere adatto a praticare uno sport antico, che sembra risalga al IX secolo e ai vichinghi, che per primi pensarono a un mezzo capace di sfruttare la neve e le pendenze per percorrere lunghe distanze.

Lo sappiamo grazie al sito archeologico scoperto nel 1904 a Oseberg in Norvegia, dove sotto diversi metri di torba e argilla, è stata ritrovata un imbarcazione vichinga in legno di quercia, con oltre mille anni, che fungeva da tumulo funerario. Una tomba dunque, con due scheletri di donna, forse la regina Åsa, nonna del primo sovrano di Norvegia, Harald I Bellachioma e la sua domestica, custoditi nella prora di un esemplare di Karvel precedente al IX secolo perfettamente conservato, un’antica nave vichinga destinata ai viaggi di una stirpe nobile, con tanto di pregevoli intarsi raffiguranti divinità, animali, motivi vegetali e zoomorfi, secondo lo stile vichingo. All’interno del vascello, visibile presso il museo delle navi vichinghe di Oslo, il cui restauro impegnò gli archeologi per 21 anni, insieme ad arazzi, a tessuti di lana e seta e ad altri oggetti d’oro, vennero rinvenute quattro piccole slitte finemente intagliate, che rappresentano il più antico reperto del genere al mondo.

La slitta per secoli fu un mezzo per viaggiare e per trasportare cose e persone ma poi divenne anche un modo per competere e uno sport. Si svolsero in Norvegia, nel 1480 le prime gare di slittino a cui nel 1552 seguirono quelle sui Monti Metalliferi, tra Germania e Repubblica Ceca, mentre la prima competizione internazionale tra sei nazioni, ci porta in Svizzera, al 1883, lungo i quattro chilometri di pista che dividono Davos e Klosters. Nel 1914 a Reichenberg, l’odierna Liberec, si tennero i primi campionati europei, nel 1955 ad Oslo venne disputato il primo campionato mondiale, ma dovremo attendere il 1964 per vedere comparire lo slittino nel programma dei Giochi olimpici invernali di Innsbruck.

Le quattro piste a innevamento programmato del comprensorio Rio Pusteria, tra la stazione a monte Gitschberg, la Pista Schilling a Valles e le due piste di Terento, confermano quanto lo slittino sia uno sport amato da queste parti: in Alto Adige si contano quarantuno piste da slittino e bob, con il primato delle due piste più lunghe d’Italia, tuttavia nell’affascinante comprensorio Rio Pusteria non mancano suggestivi itinerari anche per le altre discipline invernali, con 25 piste da sci alpino e tre piste da sci di fondo.

Otto località per vivere qualche giorno nella pace assoluta di un’area tra le più affascinanti del Sud Tirolo. Maranza, Rio di Pusteria, la Val di Fundres con Vallarga, Rodengo, Spinga, Terento, Valles e Vandoies, dove non manca proprio nulla per rilassarsi e scoprire la storia antica di questa regione, con i castelli, le storiche dimore, le cappelle votive testimonianza di una devozione plurisecolare, le piste ciclabili, la Chiusa di Rio Pusteria, un’antica fortezza realizzata per scopi difensivi, ma anche casa di caccia dell’Imperatore Massimiliano e sede della dogana fino al 1994. Luoghi circondati da cime maestose, da scoprire attraverso camminate rigeneranti, escursioni con le ciaspole, sci, slittino, sci da fondo, raggiungendo le caratteristiche malghe in quota e tanta gastronomia tipica.

Photo credits Alex Filz

Un’area attenta a un turismo che vuole vivere profondamente le tradizioni e la storia ma con la spensieratezza dei giorni di vacanza, che per tutti i fine settimana di marzo, propone insieme al Consorzio Speck Alto Adige Igp e a Mozzarella Brimi (prodotta a Bressanone con il latte dei masi, senza OGM), lo SpeckAperitivo sulla neve, un’originale e gustoso happy hour dove i più tipici sapori altoatesini e i vini locali raccontano le più genuine e autentiche radici del territorio. Protagoniste le baite Gitschhütte, Nesselhütte, Bergrestaurant Jochtal, Ochsenalm, Nockalm e Anratterhütte, raggiungibili con gli sci o con le racchette da neve.

Photo credits Alex Filz

Sei rifugi dell’area vacanze sci & malghe Rio Pusteria, che aderiscono all’iniziativa, tra le 22 malghe e baite aperte al pubblico  nella stagione invernale, da scoprire in un’atmosfera d’alta quota, magari iniziando mentre si è sulla cabinovia La Cavaliera di Gitschberg Jochtal, che il sabato propone un break goloso circondati da un panorama straordinario, sospesi tra le montagne. Ben 55 km di piste del comprensorio sciistico Gitschberg Jochtal, con neve assicurata e altitudini tra 1.400 e 2.500 metri, sul soleggiato versante meridionale dei Monti di Fundres.

Undici piste blu, nove piste rosse, quattro piste nere, con il 95% delle piste che dispone di impianti per l’innevamento programmato, quindici impianti di risalita, due scuole di sci certificate e con sigillo di qualità per i servizi ai bambini, tre asili sulla neve con assistenza a tempo pieno, un Gimmy Fun Ride con piccole kickers, boxes, curve paraboliche, tre piattaforme panoramiche con vista mozzafiato su più di 500 cime. Un vivace contesto vacanziero nel quale per i prossimi quattro weekend di marzo, all’ora dell’aperitivo si potranno scoprire le tipicità gastronomiche sud tirolesi, grazie a un’iniziativa local, ispirata alla più antica merenda contadina altoatesina.

gitschberg-jochtal.com

Assaggia per professione e per diletto, scrive di wellness sperando prima o poi di perdere almeno un chilo e racconta di wine cooking, alternando giurie di ogni ordine e grado passando con scioltezza dal gnocco alla pasticceria, dai maccheroni al pettine al Lambrusco, ma senza mai farne parola con la moglie che è convinta che lui stia facendo una docenza.

Related Posts