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SAINT DINING RESTAURANT & COCKTAIL BAR, TRA SACRO E PROFANO – James Magazine

C’è un nuovo locale a Monza: è Saint, fine dining restaurant & cocktail bar con caffetteria, ultima avventura imprenditoriale di Gabriele Viola-Boros e Stefania Aliprandi, con alle spalle trent’anni di successi nel mondo dell’hospitality, e che mira a diventare il punto di riferimento per la città e non solo, per coloro che amano la cucina gourmet e il buon bere.

È situato in una location suggestiva, la centralissima piazza Duomo, proprio davanti alla recentemente restaurata Basilica di San Giovanni Battista, che si specchia nelle vetrate ad arco del Saint e ne diventa parte integrante anche al suo interno, grazie all’arredamento ideato e progettato dallo studio Spatial Architects di Londra, creando un gioco di continuità tra il sacro e il profano.

Dettagli preziosi di design che si ispirano al Duomo, come la bottigliera in acero americano del bancone bar, una sorta di porta candele esterno della cattedrale dove ogni bottiglia, poggiata su singole mensole tridimensionali sotto-illuminate diventa un “cero” acceso con luci e colori soffusi di grande effetto.

La sala ristorante è un’ambiente accogliente con tavoli in legno intarsiato o marmo e sedute in stoffa rosa. Al centro della sala il sofà arancione Fiore con quattro tavoli come quattro petali, separati da piante esotiche che creano un’atmosfera rilassante e intima. Uno specchio a tutta parete, color bronzo con grafismi, riflette la Basilica, dando così la possibilità anche a chi dà le spalle all’entrata, di poterla ammirare.

Ai fornelli il giovane chef campano Michele Cioffi, classe 1993, con un curriculum vitae tutto degno di nota: dieci anni di esperienze in giro per il mondo che lo hanno portato a Londra da Gillray’s Steakhouse & Bar a Berners Tavern, a Venezia da JW Marriot Resort & Spa all’Hotel Bauer, fino al ristorante Splendido del Ritz-Carlton a Dubai. Al Saint propone una cucina moderna con un estro raffinato, che si declina in piatti gustosi e sorprendenti, realizzati con materie prime italiane e anche qualche prelibatezza d’Oltralpe come il foie gras. Creazioni che sono una gioia non solo per il palato, ma anche per la vista.

Gnocco Ripieno

La carta è strutturata non come di consueto con antipasti, primi e secondi, ma suddivisa in tematiche. In Ground (Terra) troviamo piatti come la Terrina di bollito (i tagli di una volta con mostarda di frutta e salsa verde), gli Agnolotti di manzo (fatti a mano con crema di funghi di stagione, fonduta di grana e jus al Marsala) o il Coniglio alla ligure (involtino di ragù di coniglio, lombata laccata e crema alla ligure). Waves fa riferimento all’acqua e al pesce: tra i piatti offerti il Concentrato di mare (pescato del giorno in brodo di caciucco e pane al lievito madre), il Risotto di mare (riso Carnaroli, gambero di Mazara, scampo agrumato, caviale di salmone, crumble al nero di seppia e gel al prezzemolo), la Triglia e melograno (triglia alla piastra, gel e pan di Spagna di melograno, cipolline borettane candite e rafano).

Cavolfiore in diverse consistenze

Infine, il terzo menù Roots, dedicato alla proposte vegetariane, dove spicca il Cavolfiore in diverse consistenze (fritto, crudo, in crema e alla brace); la Barbabietola alla brace con spuma di gorgonzola, rapa agrodolce, purea di anacardi e crema fredda di cime di rapa; i Bottoni ripieni di pecorino romano DOP, acqua di zucca mantovana e foglie di acetosella e la golosa Pappa al pomodoro. C’è anche lo spazio dedicato ai vegani, con pietanze come il Risotto zafferano e riduzione di Sherry; la Pasta “mista”, crema di ceci, olio al rosmarino e ceci fritti o il Porro e patate (rosti di patate, cipollotto brasato e jus vegetale).

Il Nido

Tra i dolci il Nido (uova di yogurt e mandarino, gelato allo yuzu, crumble di cioccolato e nido croccante) e adatta ai vegetariani la Carrot Cake (torta di carote, mousse di carote e cioccolato bianco, purè di carote speziato e gelato al burro salato).

Tutti i piatti si possono gustare alla carta oppure attraverso percorsi degustazione di più portate selezionate dallo chef, in base alle preferenze indicate dagli ospiti, con possibilità di wine pairing o con cocktail, ideati dagli esperti mixologist Giovanni Ulivi e Nicolò Centemero, manager del Saint, insieme alla capo barman Elisabetta Ciceri.

Un filo conduttore e concept del locale, per esaltare al meglio e completare l’esperienza gustativa sensoriale con le creazioni dello chef. I cocktail offerti sono signature e classici, con alcolici premium ed ingredienti freschi, sciroppi hand-made e chicche come il ghiaccio brandizzato con il simbolo del Saint. La lista cocktail Profumi&Essenze varia stagionalmente e comprende una serie di accattivanti proposte numerate, come il Saint n° 1 (Mancino vermouth chinato, bitter Vetz, cardamomo, aria alla camomilla e agrumi), o il Saint n° 8 (Campari, Cointreau, zafferano, orange bitter). C’è anche un cocktail solidale, il Saint for Charity (Bourbon whisky, St-Germain, ginger & honey mix, limone, estratto di frutta digestivo “babasucco”, finocchietto selvatico), il cui ricavato viene totalmente devoluto al comitato Maria Letizia Verga.

Questi speciali cocktail si possono gustare anche all’ingresso, nella zona mixology e al bistrot, dove vengono serviti i “Bar Bites”: stuzzicanti proposte come il Saint Toast (pan brioche, spalla cotta selezione Capitelli, toma dell’alpe e senape al miele) o la Montanara (mini-pizza fritta homemade con pomodoro e stracciatella “La Murgia”).

saintmonza.com

spatial-arch.com

Giornalista gourmet, viaggiatrice e champagne addicted. Amo uscire a cena e scoprire nuovi locali, all’aeroporto mi sento già in vacanza e quando intraprendo un nuovo viaggio mi entusiasmo come se fosse il primo. Al ristorante o in qualunque altro luogo, non scelgo mai un posto a caso, perché seguo le regole del Feng Shui. Il mio motto è: “Andrò sicuramente all’inferno, ma che ci sia almeno un Relais & Châteaux”.

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