Tutti i consigli per risparmiare e salvaguardare l’acqua in cucina

L’acqua è – letteralmente – vita. È un bene primario e universale, eppure quella disponibile scarseggia sempre di più, per via dei continui prelievi necessari all’agricoltura, alla produzione di cibo e al nostro uso quotidiano, dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici. Oltre 2 miliardi di persone non hanno accesso a fonti di acqua potabile, e l’aspetto peggiore è che troppa acqua viene quotidianamente persa, a causa dello stato della rete idrica, o sprecata senza motivo a causa di comportamenti e stili di vita scorretti. Non è un caso, quindi, che l’acqua sia considerata un elemento talmente prezioso da essere definito “oro blu” e che garantire una disponibilità e una gestione sostenibile di acqua e servizi igienici per tutti è il 6° obiettivo dell’Agenda 2030. Non solo, il 22 marzo si celebra la Giornata mondiale dell’acqua (World Water Day), ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992: quest’anno sarà lanciata la Water Action Agenda, che avrà il compito di raccogliere best practice e analisi approfondite per raggiungere i traguardi previsti dall’Agenda e “accelerare il cambiamento”.

Ma noi per primi, come cittadini e consumatori, possiamo fare qualcosa per risparmiare e salvaguardare l’acqua, e non sprecarla. Ecco perché abbiamo deciso di indagare quali sono le buone pratiche che ciascuno di noi può portare avanti ogni giorno in cucina.  

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Quanta acqua consumiamo (e sprechiamo)?

Secondo il rapporto Istat, in Italia il consumo giornaliero pro capite d’acqua sarebbe di 236 litri a livello nazionale, con forti differenze territoriali: dal valore minimo di 150 litri per abitante al giorno a Barletta, Arezzo, Agrigento, Andria e Caltanissetta agli oltre 300 litri nelle città di Milano, Isernia, Cosenza, L’Aquila, Pavia e Brescia. Dati preoccupanti se si pensa che, in alcune parti del mondo, il consumo di acqua giornaliera ammonta ad appena 20-30 litri: al di sotto dei 50 litri di acqua quotidiani, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, si può già parlare di sofferenza idrica.

Il rapporto sottolinea anche il fatto che non tutta l’acqua immessa viene effettivamente erogata agli utenti finali, ma va persa: nel 2020 sono infatti andati dispersi circa 0,9 miliardi di metri cubi, pari al 36,2% dell’acqua immessa in rete. In alcune città la situazione è ancor più drammatica: in più di un capoluogo su tre si registrano perdite totali superiori al 45%, con picchi fino al 65% registrati a Siracusa (67,6%), Belluno (68,1%), Latina (70,1%) e Chieti (71,7%).

L’Italia, inoltre, è un Paese sottoposto a uno stress idrico medio-alto: con oltre 33 miliardi di metri cubi di acqua prelevata per tutti gli usi ogni anno, utilizza il 30-35% delle sue risorse idriche rinnovabili, con un incremento del 6% ogni 10 anni. A questo, si aggiunge la dispersione dell’acqua potabile, che ammonta a circa il 40,7% del totale; per non parlare dell’aumento delle temperature e della diminuzione delle precipitazioni, che lasciano i nostri laghi e fiumi in secca anche durante la stagione invernale e le montagne carenti di neve. 

Perché non sprecare acqua in cucina?

Il bagno è sicuramente la prima zona della casa in cui si consuma di più. Ad esempio, fare un bagno in vasca può “costare” dai 100 ai 160 litri, mentre per fare una doccia di appena cinque minuti si consumano tra i 75 e i 90 litri. Un gesto semplice come lavarsi i denti – se si lascia scorrere l’acqua – può richiedere addirittura 20 litri.

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La cucina è la seconda. L’acqua viene utilizzata per cucinare, lavare stoviglie e pentole, che sia a mano o in lavastoviglie, e sciacquare i prodotti alimentari: per lavare i piatti a mano si usano fino a 40 litri d’acqua. Tuttavia, molte di queste attività possono essere svolte in modo più sostenibile per ridurre il consumo di acqua. Pensiamo anche solo alla pasta: come vi abbiamo raccontato nell’approfondimento dedicato alla sua cottura sostenibile, se tagliassimo del 30% l’acqua, usando quindi 0,70 l invece del litro, si risparmierebbero 69 litri di acqua in un anno considerando un consumo pro capite di 23,5 chilogrammi. Moltiplicato per tutti gli italiani, il risparmio ammonterebbe quindi a 4.100 m³ di acqua, “sufficienti a riempire 1640 piscine olimpioniche”, come riportato nell’articolo.

Per fare la differenza non serve stravolgere la propria vita: bastano piccole accortezze e gesti quotidiani per risparmiare in cucina senza sprecare l’acqua. Come? 

  1. Tenete i rubinetti in buono stato e riparare immediatamente quelli gocciolanti: si possono sprecare anche più di 5 litri di acqua al giorno.
  2. Chiudete sempre il rubinetto generale dell’acqua prima di partire, anche solo per qualche giorno, per evitare guasti e perdite. 
  3. Installate nei rubinetti dei rompigetto, anche detti riduttori di flusso, o dei miscelatori acqua-aria: grazie a questi strumenti, la riduzione del consumo di acqua può arrivare fino al 30%. Ovviamente, è importante tenerli puliti regolarmente, prestando attenzione al calcare.
  4. Chiudete il rubinetto quando lavate i piatti a mano: potete ricorrere all’uso di una bacinella o di una parte del lavello da destinare all’immersione delle stoviglie prima del risciacquo.
  5. Per ovviare a questo problema, per i rubinetti del lavabo si può optare anche per dei sensori o comandi a pedale che riducono i consumi e lasciano libere le mani dalla manovra per aprire e chiudere l’acqua, come avviene nell’uso professionale e industriale.
  6. Se invece lavate i piatti in lavastoviglie, è fondamentale avviarla solo a pieno carico per diminuire i consumi d’acqua fino a 8200 litri all’anno.
  7. Non scongelate gli alimenti sotto l’acqua corrente: lo spreco d’acqua ammonta fino a 6 litri al minuto. Quindi, tirate fuori per tempo gli alimenti dal cibo, scongelandoli in frigorifero.
  8. Non lavate frutta e verdura sotto l’acqua corrente: meglio riempire una bacinella con la corretta quantità d’acqua evitando di tenere aperto il rubinetto per tutto il lavaggio.
  9. Se preparate un tè o un caffè solubile, scaldate solo la giusta quantità di acqua misurandola con la tazza che avete deciso di utilizzare.
  10. Non buttate l’acqua di ammollo dei legumi secchi: quest’acqua – chiamata acquafaba – si arricchisce di particolari proprietà addensanti e può essere montata come se fosse il bianco d’uovo per realizzare tante ricette vegane!
  11. Diminuite l’acqua usata per la cottura della pasta: la proporzione sarà di 0,7 litri per 100 grammi di pasta, e non più un litro.
  12. Riutilizzate l’acqua di cottura della pasta: ad esempio, l’acqua di cottura ancora calda si può riutilizzare per un primo risciacquo delle stoviglie più sporche.
  13. A questo proposito, non sciacquate piatti e stoviglie prima di metterli in lavastoviglie.
  14. Se cuocete a vapore, ricordatevi che questo tipo di cottura necessita solo di una quantità di acqua limitata, ne bastano 1 o 2 cm dal fondo della casseruola.
  15. Se bevete acqua del rubinetto, cosa consigliabile per evitare di produrre troppi imballaggi in plastica con le bottiglie, riempite le caraffe e mettetele in frigorifero: non lasciate scorrere l’acqua fino a farla diventare fresca.
  16. Al contrario, se avete aperto il rubinetto per far scaldare l’acqua, non sprecate quella fredda: ad esempio, potete utilizzarla lavare qualcosa, per metterla nel bollitore, per riempire la macchinetta del caffè o altro ancora.

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Altri consigli per salvaguardare l’acqua

Oltre ai consigli per non sprecare l’acqua in cucina, è importante adottare comportamenti che la salvaguardino.

  • Evitate il più possibile di sprecare cibo: come abbiamo visto nei vari approfondimenti dedicati alla lotta contro lo spreco alimentare, coltivare e produrre cibo richiede grandi quantità di acqua.
  • Prediligete alimenti vegetali: ogni cibo ha la sua “impronta idrica”, ossia la quantità d’acqua necessaria per produrre quel dato alimento; gli alimenti di origine vegetale, come frutta e verdura, richiedono meno acqua rispetto alla carne rossa, ad esempio: per produrre 1 kg di carne di bovino vengono consumati in media circa 15.000 litri di acqua, mentre per produrre 1 kg di pomodori circa 180 l di acqua.
  • Non buttate l’olio nel lavandino: un litro di olio esausto, come quello della frittura, può arrivare a inquinare un milione di litri di acqua di falda, quindi è fondamentale raccoglierlo e smaltirlo correttamente.
  • Scegliete detersivi amici dell’ambiente: i normali detersivi spesso hanno formulazioni aggressive, che inquinano le acque. Ecco perché è importante scegliere detersivi che riportino la certificazione ICEA (Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale), che ne attesta la biodegradabilità e il ridotto impatto sull’ambiente.

Quanti di questi accorgimenti portare già avanti?

Fonti:

worldwaterday.org
istat.it
unicef.it
wwf.it


Immagine in evidenza di: SewCream/shutterstock.com

È nata vicino a Bologna, ma dopo l’università si è trasferita a Torino per due anni, dove ha frequentato la Scuola Holden. Adesso è tornata a casa e lavora come ghost e web writer. Non ha molta pazienza in cucina, a parte per i dolci, che adora preparare insieme alla madre: ciambelle, plumcake e torte della nonna non hanno segreti per lei. Sta imparando a tirare la sfoglia come una vera azdora (o almeno, ci prova).

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