L’ex sede delle Cartiere Burgo, opera architettonica progettata dal Pritzker Prize Oscar Niemeyer, continua a proiettare un immaginario collettivo di qualità e bellezza futuristiche. Fendi Casa l’ha scelta come location per raccontare i nuovi arredi.
La struttura circolare è ritmata da pieni e da vuoti. Quando la luce filtra dai tagli nelle superfici chiare, l’impressione è quella di trovarsi davanti a una gigantesca navicella spaziale. Un’astronave atterrata per sbaglio sulla terra, per l’esattezza sul territorio di San Mauro Torinese. È qui che sorge una delle più singolari architetture progettate da Oscar Niemeyer, (Premio Pritzker nel 1988), un edificio straordinario ai margini della città, uno dei 4 progetti realizzati in Italia dal grande maestro brasiliano.
“L’astronave di San Mauro” fu commissionata a Niemeyer negli anni Settanta dalle Cartiere Burgo, per farne la sede dirigenziale e amministrativa dell’azienda. L’edificio – a più piani, rimasto chiuso intorno al 2011 – incanta ancora oggi per il suo design futuristico. All’interno, gli ambienti hanno lo stesso fascino di un tempo: corridoi, scale, sale riunioni e una mensa, tutti caratterizzati da linee curve e prospettive fluide che ricordano le scenografie di un film di fantascienza. È proprio in questa location avveniristica che fa il suo ingresso la nuova collezione Fendi Casa, dimostrando ancora una volta la sua versatilità e portando avanti il concetto del viaggio e il legame con la cultura e l’architettura. Un dialogo iniziato con il primo servizio fotografico a Palazzo della Civiltà Italiana a Roma, headquarter della maison, poi a Casa Corberó, la metafisica tenuta catalana del celebre artista Xavier Corberó, e ora qui.
I punti di corrispondenza tra la collezione e l’edificio di San Mauro Torinese sono molteplici: lo stile scultoreo fluido di Niemeyer che caratterizza gli esterni, tra archi e geometrie, fa eco all’edificio simbolo di Fendi, il Palazzo della Civiltà all’Eur. All’interno, la sinergia estetica è fatta di rimandi tra le forme curvilinee dello spazio e la sinuosità degli arredi. Qui la collezione dialoga costantemente con le linee, con la perfezione del dettaglio, con l’eccellenza materica, con l’eleganza senza tempo di una struttura che è un capolavoro. E che segna un importante capitolo della storia dell’architettura.
I nuovi arredi: un bouquet abitativo autoriale
Questo scenario ipnotico fatto di luci e ombre, un’apparizione quasi fantascientifica, è il palcoscenico ideale dei nuovi arredi Fendi Casa. La collezione, frutto della direzione creativa di Silvia Venturini Fendi (direttrice artistica menswear e accessori della maison), mette in scena una selezione di arredi disegnati, tra gli altri, da firme di prestigio della scena internazionale contemporanea come atelier oï, Dimorestudio, Formafantasma, Cristina Celestino, Marcel Wanders Studio, Toan Nguyen, Peter Mabeo. Si tratta di voci e volti volutamente diversi, ognuno con il suo stile, il suo tratto distintivo, la sua personalità, modulata però come una melodia all’unisono, dalla maison romana, che spesso sperimenta nella sua partecipazione a Design Miami/, per poi tradurre il progetto di ricerca in prodotto di lusso. Anche questa volta, il dialogo con i designer è intenso, costruttivo e appassionato.
I pezzi chiave riflettono i temi dell’abitare contemporaneo
Sedie, poltrone, lampade, coffee table, madie, librerie: la collezione si concentra su diverse tematiche dell’abitare contemporaneo. Se la linea The Family Couch trasporta dalle passerelle alla casa i codici iconici della maison, quasi fosse un abito a misura di dimora, celebrando il piacere avvolgente e multisensoriale con palette tenui, linee asciutte e materiali classici, The Crafting Mood è invece un inno la fantasia, in bilico tra di artigianalità ed estro. La ricerca si fa più audace, non convenzionale, giocosa, nel nome di una sperimentazione che regala nuove visioni dell’abitare. In questa collezione troviamo anche anche alcuni pezzi unici. C’è poi The Vibrant Soul, la linea più scenografica e di lusso. Massimalismo e décor si snodano in pelli e pellicce lavorate sartorialmente, materiali sensuali, il logo FF, Karligraphy e le righe Pequin, i colori vivaci e i dettagli preziosi che rendono speciale ogni pezzo. Il tutto incorniciato in un palcoscenico di rara bellezza e pura sperimentazione. Una navicella pronta a ospitare scenari futuri.