La Puglia e il suo paesaggio punteggiato di trulli diventano il buen retiro di un manager della moda, che crede nell’artigianalità e nel fatto a mano. Un luogo unico che raccoglie i ricordi di tanti viaggi.
Un trullo in Puglia: si chiama Fedele
Questo non è un trullo qualsiasi, uno dei tanti trulli che punteggiano le colline della campagna di Ceglie Messapica, tra Ostuni e Cisternino: è il rifugio da un manager della moda appassionato di decorazione d’interni, amante del vintage e habitué dei mercatini d’antiquariato, che a questa terra ha legato il suo cuore. «Mi sono subito innamorato del silenzio, del ritmo lento, dei profumi di questa terra», dice Andrea Bonotto. «La prima volta che ho visto questa valle mi è sembrato di entrare nel paese degli hobbit: i coni dei trulli erano incredibili». Questo, poi, ha un nome che è un programma: Trullo Fedele, anche se quel “fedele” è riferito al nome dell’antica famiglia che possedeva questi terreni nella contrada più di 400 anni fa.
Il trullo è uno dei due edifici di cui si compone la proprietà: risale all’inizio dell’800, e se ne sta seduto su spuntoni di roccia calcarea in un terreno collinare terrazzato. Accanto, un edificio annesso successivamente, sul rudere di una costruzione che anticamente era destinata al focolaio, realizzato con la stessa pietra, ma dalla struttura più elegante che crea un complesso di diverse unità che può ospitare fino a 8 persone. Andrea Bonotto, innamorato di questa terra e della sua natura ancestrale, quando ha acquisito la proprietà, ha mantenuto interamente l’uliveto con più di 100 piante secolari. L’intervento di recupero ha conservato intatta l’antica configurazione, il ritmo armonico dei volumi e le diverse aree interne ed esterne, compresa la cisterna a vaso, ancora oggi in funzione er rifornire di acqua piovana la casa. Il restauro, attento rispettoso dell’antica bellezza, ha salvaguardato la distribuzione degli spazi, mantenendo le aperture esistenti. I muri hanno richiesto un lavoro differenziato, perché su di essi è impressa l’identità del contesto e la sua autenticità. Solo alcune pareti sono state ripulite e restaurate integralmente, mentre altre conservano la patina del passato.
Nell’accurato lavoro di restauro sono stai scelti materiali locali come la pietra di Trani scalpellata a mano utilizzata per l’ingresso, la cucina e la sala da pranzo o il legno di cedro per la zona notte. La palette di questo trullo in Puglia, che prende spunto dai colori della terra e della natura circostante, varia dal giallo ocra, al verde salvia ai colori neutri creati appositamente per creare equilibrio e morbidezza. Per i tessuti invece sono state scelte trame naturali, come il lino e la canapa, stuoie berbere e tessuti kilim disegnati ad hoc nei toni del giallo e dei colori terrosi. «Lavorando nel mondo della moda, ho avuto accesso ai dead stock di molti brand e così ho deciso di realizzare tutti i tessili e i rivestimenti con questi “scampoli”», dice Bonotto. Gli arredi sono costituiti da pezzi collezionati negli anni dal proprietario, dai mobili provenzali in legno e in ferro ai bauli da viaggio di fine ‘800, cesti marocchini e ceramiche inglesi per ornare le pareti.
Il trullo stanza per stanza
Il Trullo Fedele, concepito come una dependence, mantiene tutte le sue caratteristiche originali: l’alcova (originariamente destinata alla zona notte), la pietra viva calcarea dei pavimenti e delle pareti, i due coni abilmente restaurati da artigiani della zona e il camino in pietra. I toni spaziano dal bianco, all’avorio alla colorazione naturale della pietra. Nel corpo principale si accede da un ingresso che si apre sulla cucina che, insieme alla sala da pranzo interna, si trova dove un tempo c’era il forno a legna per la cottura del pane e l’aia per il ricovero degli animali.
La struttura in cemento resinato si incastra con i muretti a secco originali, tipici della zona, ed è sovrastata da una grande cappa aspirante in acciaio. Il lavello è scavato in un unico blocco di pietra: era un antico bacile per lavare i panni che il proprietario ha trovato in Calabria. Nelle stanze sono stati inseriti armadi vintage, letti in ferro battuto e decori antichi come i fregi in legno tipici del ‘700 toscano e un arazzo americano tessuto a telaio dell’800. Tutti i pavimenti della zona notte sono in assi chiodate di legno di cedro sbiancate. Essenziali i bagni, dove la pietra viva affiora dai pavimenti. Qui i catini in ceramica di Grottaglie e la mangiatoia di legno vengono utilizzati entrambi come lavandini. Tra i due volumi è stato creato uno spazio dedicato al living che li unisce: un grande salotto a veranda con vetrate dalla struttura leggera in ferro verniciata in verde ulivo. Lini grezzi, tessuti nomadi e stuoie berbere decorano lo spazio insieme ad una stufa in terracotta dell’800.
L’esterno è un invito a godere dell’aria tersa e del paesaggio in pieno relax. Ogni zona ha uno scopo: l’angolo per la colazione al riparo dai venti del mattino e immerso nel giardino delle piante aromatiche che conta più di 30 diverse specie di rosmarini, menta e salvia, timo e origano; il grande divano in pietra nato dalle rovine di un antico muretto a secco, perfetto per il pranzo e per la siesta all’ombra di un sontuoso ulivo secolare e di una grande quercia. Accanto si trovano il solarium in mezzo agli oleandri del giardino e la piscina.
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